Seguiamo le orme di Mickey Mouse, perché siamo tutti Apprendisti Stregone!
di Caroline Mary Moore
Vi ricordate il film della Disney “ Fantasia” e la parte dell’Apprendista Stregone nella quale Mickey Mouse, o meglio, Topolino per gli Italiani, recita nel ruolo di un giovane apprendista, che nell’assenza del maestro, furbamente (non tanto), prova di imitarlo con risultati disastrosi?
Chi di noi non ha sorriso all’ingenuità di Topolino curioso e convinto di essere grande abbastanza da indossare il capello dello Stregone. Che bel ricordo, i miei bambini adoravano quel film e in particolare quella scena.
Nonostante un film dedicato ai più piccoli, quella scena non è cosi lontana dall’esperienza umana e il rapporto che egli ha con il suo Maestro Interiore e la mente razionale. Quel Topolino furbetto, intelligente si…ma troppo immaturo e inesperto per riempire le scarpe del Maestro – scioccamente, gioca a recitare un ruolo più grande di quello che è capace di sostenere: ma poi, vi ricordate qual è stato la conclusione della sventura disgraziata di Topolino? Il Maestro Stregone arriva giusto in tempo per rimediare al disastro creato del suo giovane apprendista, un po’ troppo entusiasta e notevolmente inesperto. E’ Topolino? Se la cava con un autorevole rimprovero e una scopettata sul posteriore!
Metaforicamente parlando, il nostro castello è spesso privato del Maestro (presenza nel nucleo del cuore), e l’apprendista (ego), identificandosi con lui, cerca di impersonare il suo padrone. Anche noi ricercatori della verità, con anni d’esperienza, a volta ci comportiamo come apprendisti sprovvisti d’esperienza, con una mente razionale troppo piena di sé, oppure sopraffatta dalla paura. L’ego poi si impadronisce del castello mentre il Maestro è assente: o per mancanza di centratura, oppure a causa del suo sogno profondo. In entrambi i casi, è l’apprendista che si auto proclama idoneo periodicamente o sistematicamente, per un incarico fuori dalla sua portata.
E’ solo una simpatica metafora, ma rende l’idea dello stato di scollegamento tra la Mente razionale e il nucleo del centro del Cuore. Dal punto di vista energetico, il regno del pensiero caotico si trova sulla superficie del quarto chakra e il suo corrispettivo corpo sottile, perché il centro del cuore è uno spazio paradossale, la via di mezzo che unisce gli opposti. Prima di arrivare al cervello, un pensiero è individuato tra milioni di forme-pensiero che influenzano e persino dettano i nostri processi mentali, sembra che il cervello umano non produce pensieri ma piuttosto funziona come un computer che ospita i messaggi che vibrano nei cristalli di luce che fluttuano nella superfice del quarto corpo sottile (corpo mentale). E non solo, quest’oceano sconfinato di forme-pensiero altrui, rimanda alla società e al Paese di appartenenza: in effetti questi cristalli di luce personali sono trasmettitori di forme di pensiero collettive, più vaste e più potenti. Il pericolo si annida nella mancanza di coscienza nel respiro del quarto corpo sottile, quando si favorisce l’espansione, il respiro pieno, dove il pensiero individuale è suggestionato dal corpo mentale collettivo. La mancanza di coscienza del respiro opposto, il respiro vuoto dell’amore e altruismo incondizionato, rende la gente vulnerabile al controllo e alla manipolazione a livello collettivo, cosa che condiziona la nostra percezione del mondo.
Questo stato di inconsapevolezza è l’equivalente all’ apprendista che fa danni irreperibili quando il Maestro è assente. Il primo passo per riconsegnare al Maestro il suo capello da stregone, per alcuni, sarà il risveglio spirituale, per altri invece, me compresa, è l’arduo compito di ammettere a volte, di possedere un apprendista stregone un po’ troppo indisciplinato!
La salvezza comunque è sempre lì pronta….nel nucleo del cuore metafisico, dove il Cuore accoglie, rimedia e perché no; affettuosamente ci prende un po’ in giro per le nostre delusioni di grandezza e le numerose sventure che il nostro “ Topolino apprendista” ama creare.
La bellezza del film della Disney, non è solo la trama in se stessa, quello che colpisce di più alla fine è il protagonista Topolino; dopo vari disastrosi tentativi di risolvere la situazione (tipicamente ego orientati), beccato in flagrante, pienamente consapevole delle sue azioni irresponsabili, con un sorriso di sollievo, e un risolino imbarazzato, rientra saggiamente e umilmente nel suo ruolo d’apprendista, senza cercare minimamente di autodifendersi, giustificare o scaricare la colpa magari alla scopa impazzita!
Come giovani anime incarnati in corpi fisici, come Topolino, siamo tutti apprendisti impegnati nel compito di raffinare l’arte di co-creare. Ora la scelta è tra: ricreare ciclicamente i nostri dolori, cercando di “fare” qualcosa per attivamente eliminarli, oppure sentirsi impotenti davanti all’impossibilità di “fare “ la cosa “giusta” nel confronto dei problemi nel mondo (predominanza polarità attiva, maschile), oppure cambiare rotta, invertendo le polarità interiori, riconoscendo che la qualità d’energia più adatta all’apprendista è il femminile – arrendevole, umile e recettiva che pratica “l’arte del non fare” e “ lascia che sia”.
Seguiamo le orme di Mickey Mouse, perché ogni mente umana è un potenziale Apprendista Stregone coi fiocchi, un abile servitore, intelligente, responsabile e maturo abbastanza di riconoscere, con umiltà, che anche i più devastanti errori, svolte in tempi meno consapevoli, possono essere abbracciati e perdonati. Il Maestro Cuore, creando più spazio attorno al dolore trasforma la “sofferenza” in un “sentire” accettabile – vivibile, quei dolori che appartengono al passato quando eravamo “ addormentati” sprovvisti d’esperienza, incapaci di agire diversamente, armati esclusivamente con una mente razionale notevolmente troppo ferita e piena di sé.
Vi lascio con il video di Topolino, protagonista di “ L’Apprendista Stregone”. Se scegliete di guardarlo, v’invito ad immedesimarvi nel suo ruolo…e magari, perché no… applicare un bel dosaggio di sano auto umorismo, perché ridere di noi stessi ci fa bene, ci porta a terra, ci radica nell’arresa, nell’umiltà, e non di meno…fa bene al Cuore.
Buona visione…