Mantova per Amore – 2016
Mantova suscita emozioni e stupore in chi, oggi, ammira il suo profilo, irreale, sospeso tra cielo e acqua, come ha emozionato gli autori illustri di ogni epoca, Virgilio, Dante, Shakeaspeare, Verdi e D’Annunzio… Storie e leggende di amori appassionati si sono intrecciate nei suoi vicoli, nelle strade, nei palazzi e sulle sponde dei laghi, lasciando tracce, reali o immaginarie, della loro presenza.
L’itinerario di visita inizia a Palazzo Ducale, la Reggia dei Gonzaga per oltre 4 secoli, simbolo del gusto e della raffinatezza dei signori che l’abitarono. Al suo interno, si segnalano tra gli ambienti più rappresentativi: la Camera degli Sposi, detta anche Camera Picta, che a dispetto del nome non era una camera nuziale ma un locale di alta rappresentanza con affreschi di Andrea Mantegna (in realtà pare Ludovico II vi abbia di tanto in tanto dormito in un grande letto a baldacchino sostenuto da ganci ancora visibili alle paretii) e l’Appartamento di Isabella d’Este, in cui la stessa ricavò il suo Studiolo per la lettura. Promessa sposa ad appena sei anni di Francesco II Gonzaga, donna di vivace intelligenza e di grande raffinatezza culturale, Isabella fu definita la prima donna del Rinascimento. In una lettera al padre scrive del grande amore che Mantova le ha riservato e per la quale non potrà fare altro che amarla. Nel complesso di Palazzo Ducale rientra anche la Basilica Palatina di Santa Barbara che si torva nell’omonima piazza e sede dei fastosi matrimoni della famiglia Gonzaga, sempre accompagnati da musiche sacre suonate con il prezioso organo dell’Antegnati, risalente al XVI secolo e il Museo Archeologico Nazionale che ospita gli Amanti di Valdaro, recente ritrovamento di una sepoltura di un uomo e di una donna dell’età neolitica ritrovati abbracciati e uniti per sempre, nella vita e nella morte.
Oltrepassando il Ponte di San Giorgio si arriva alla Rocca di Sparafucile (non visitabile internamente), parte di una fortificazione che difendeva il Borgo di San Giorgio e sede in cui si celebra il dramma di Rigoletto e del suo amore disperato per la figlia Gilda, uccisa per mano di Sparafucile, nell’opera verdiana Rigoletto a Mantova, trasmessa in mondovisione nel 2010. Ritornando verso il centro storico, appena attraversato il ponte, si apre, lungo le sponde dei laghi, il Parco Periurbano, nel quale fare piacevoli passeggiate ammirando interessanti scorci della città che si offre nel suo fascino rinascimentale.
Attraversata Piazza Sordello e imboccata via Accademia, sulla destra si trova il Teatro Scientifico Bibiena, progettato dall’architetto Antonio Galli Bibiena, con una pianta a campana molto rara. Il teatro è utilizzato come location per eventi culturali e la sua atmosfera intima e raccolta lo rende ideale per trascorrere una romantica serata. Nella centrale Piazza Erbe si erge, accanto al medievale Palazzo della Ragione, la Torre dell’Orologio che ospita il meccanismo dell’orologio del 1472, ancora funzionante, e dalla quale si può ammirare uno splendido panorama: la città che si apre alla vista, con i tetti delle case, le torri e le cupole delle chiese.
L’itinerario prosegue con una breve tappa nel Palazzo Municipale di via Roma. Nella Sala Consiliare è esposta una tela di epoca tardo seicentesca che rappresenta le nozze di Perseo, il quale, durante un sontuoso banchetto, è raffigurato mentre mostra la testa terrificante di Medusa.
Proseguendo verso la parte meridionale della città, si incontrano le Pescherie, costruite su progetto di Giulio Romano e destinate al commercio del pesce. Dal porticato si può ammirare uno scorcio molto caratteristico della città, che pare evocare le calli veneziane, con il lento scorrere dell’acqua sulla quale si rispecchiano i balconi fioriti delle casette mantovane. Ultima tappa dell’itinerario è Palazzo Te, capolavoro di Giulio Romano, artefice unico e geniale che lo concepì come luogo destinato all’ozio del principe, Federico II Gonzaga, e ai fastosi ricevimenti degli ospiti più illustri. All’interno, tra le altre, la Sala di Amore e Psiche, che prende il nome dalla mitologica storia di Amore e Psiche con il ciclo di affreschi celebranti l’unione tra Federico II Gonzaga e Isabella d’Este; la Sala dei Giganti raffigurante la caduta dei giganti per mano di Zeus, con straordinari effetti prospettici e acustici; la Loggia di Davide, un salone all’aria aperta affacciato sulle peschiere, che prende il nome dalla volta decorata superbamente con le storie di Davide, con allusiva celebrazione di Federico II Gonzaga.
Fonte: Tratto interamente da comune.mantova.gov.it
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